Uberto |
Se sentissi qual fiamma vorace
M'arde il seno, m'avvampa, e m'abbrucia! |
D. Pasquale |
Se sentissi qual freddo mordace
Mi fa battere i denti, e tremare! |
Uber. | (con forza) T'assicuro... |
D. Pas. | (spaventato) T'accerto. |
Uber. |
(prorompe in risa)
Ah...ah...ah... (Prende per mano Don Pasquale, e ride fissandolo in volto: questi lo seconda, ma forzatamente. Uberto torna ad un tratto seriosissimo, e Don Pasquale si turba) |
D. Pas. |
(Torna al serio; che diavol sarà!)
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Uber. |
Vuoi tabacco? (leva di tasca la tabacchiera)
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D. Pas. |
Prendiamolo pure.
(Torna al buono.) |
Uber. |
Via prendi.
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D. Pas. |
Son qua.
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(Uberto prende tabacco, presenta la tabacchiera a D. Pasquale, ma nel momento, ch'egli sta per prenderne una presa, chiude con prestezza la scatola, e quasi vi serra dentro le dita di D. Pasquale.) | |
D. Pas. |
Ahi cospetto! (Tu sii maledetto.)
Ridi, ridi; per me n'ho abbastanza; S'egli pazzo non è, chi 'l sarà? |
Uber. |
Te l'ho fatta, scroccon, te l'ho fatta;
Oh che gusto! oh che spasso! Ah..ah...ah... |
(Uberto rimane colla scatola in mano, ridendo da sé solo. D. Pasquale s'allontana, ma è trattenuto da D. Girolamo) | |
D. Girolamo |
Dove andate? Non partite.
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D. Pas. |
Eh non resto.
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Carlotta |
Via sentite.
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D. Pas. |
Resterò, ma qui in disparte;
Sono stufo in verità. |
(D. Girolamo s'avanza tenendo Carlotta per mano. Agnese è sul terrazzo, gli altri tutti in osservazione) | |
D. Gir. |
Caro amico.
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Uber. |
(vedendo Carlotta getta un grido, e le corre incontro, ma s'arresta subito)
Ah! Agne... No....
(rimane un momento pensieroso, guarda di nuovo Carlotta, e sospira)
Agnese mia spirò
Fra queste braccia. |
D. Gir. |
Donde siete, caro amico,
Sì confuso e pensieroso? |
Uber. |
(tristissimo e quasi piangente)
Ella ... Voi ... Spiegar non oso
Quel che passa nel mio cor. |
Carl. |
Dov'è mai la vostra figlia?
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Uber. |
(tristissimo e quasi piangente)
Chi? (con forza)
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D. Pas. |
(Ah ci siamo!)
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D. Gir. |
Oh bella! Agnese.
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Uber. |
Che cercate? Che chiedete? (con furore)
(D. Girolamo fa cenno ad Agnese, che corre al tavolino, e prende l'arpa)
Ah voi tutti m'uccidete... Ella è morta... |
Carl. |
Cosa dite?
(Agnese suona un preludio sull'arpa)
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Uber. |
Che è mai questo?...
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Carl. |
Nol sentite?
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Carl. D. Gir. |
Ella è appunto, che sull'arpa
Si diverte là a suonar. |
(Uberto si volge, la vede, getta un acutissimo grido, e si abbandona fra le braccia di Don Girolamo. Agnese mostra tutta la passione dell'animo suo; gli altri in vari gruppi stanno attentissimi; Don Pasquale indietro non può vincere il suo timore) | |
Uber. |
Oh Ciel, che palpito!
Sogno, o son desto? Agnese? Oh giubilo! Che caso è questo! Non posso reggermi; Vacilla il piè. |
Agnese Vespina Ernesto |
Oh Ciel, che palpito!
Che punto è questo! Mi / La guarda... Oh giubilo! Si canti / Cantate presto Tu, Cielo, assistimi / assistila Dammi / Dalle vigor. |
D. Gir. Carl. |
Perché quel palpito?
Perché sì mesto? È Agnese; uditela. (Via fate presto.) (a D. Pas.) È lei, vedetela. (Ma che timor?) (come sopra) |
D. Pas. |
Ohimè che palpito!
Che caso è questo! Allegri, giubilo... (Sì son qua lesto.) (a D. Gir.) Le gambe tremano, (accostandosi) Mi batte il cor. |
(Agnese canta accompagnandosi con l'arpa. Uberto passa alternativamente dalla gioia al pianto; guarda verso la finestra; abbraccia con trasporto Don Pasquale, e Don Girolamo; si volge verso il Cielo per ringraziarlo, e finalmente con impeto vorrebbe correre verso d'Agnese, ma spossato s'abbandona fra le braccia di Don Pasquale, e di Don Girolamo, che lo fanno sedere sotto il pergolato) | |
Agn. |
Se la smarrita agnella
Ritrova il buon pastor, In giubilo il dolor Cangia ben presto; Delle armoniose avene Fa il colle risuonar; Né dal suo volto appar, Ch'egli fu mesto. Così se al genitore Ritorna Agne... |
Uber. |
Agnese!
Ah torni... sì... ritorni... Io manco... Io moro... Ahimè... (sviene) |
D. Gir. |
Agnese, qui correte;
Voi sola ora potete Rendere il vostro padre All'uso di ragion. |
Agn. |
Vengo, m'assisti, o Cielo,
Ascolta i voti miei: Deh! se pietoso sei, Mi rendi il genitor. (scende) |
D. Pas. |
Per me non voglio guai;
Fui maltrattato assai, E di seguir mi piace L'esempio di Caton. |
Tutti |
Evviva, il Ciel ci rende
Il nostro buon padron. |
Agn. |
Amici... Oh Dio! parlate,
Deggio sperar? |
D. Gir. |
Sperate.
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Agn. |
Ah speme lusinghiera,
Che giubilar mi fa! |
Coro |
Tal speme lusinghiera
Già giubilar la fa. |
Carl. Ves. |
Ecco rinviene.
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Agn. |
(gettandosi sulle sue ginocchia, e prendendogli con trasporto la mano)
Oh padre!
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Uber. |
(con forza marcata)
Chi padre? Chi?... Gran Dio! (vedendola)
Agnese! |
Agn. |
(gettandosi sulle sue ginocchia, e prendendogli con trasporto la mano)
Oh padre!
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Tutti |
Oh istante!
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Uber. |
(con forza marcata)
E come ver sarà?
(alza Agnese, la tiene stretta, e guarda tutti con incertezza)
Tu... voi... gran Dio! parlate.
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Tutti |
Amico, / Signore, / Ah padre, vi calmate.
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Uber. |
Agnese! Sei tu Agnese?
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Tutti |
Pietoso il Ciel la rese
Al suo buon genitor.
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Uber. |
(abbracciando col massimo trasporto ed ilarità la figlia, e coprendola di baci)
Ah figlia!
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Agn. |
Padre!
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Agn. Uber. |
Oh giubilo!
Ora che al seno stringoti / stringovi Cessan gli affanni, e i palpiti. |
Uber. |
Da me più non dividerti.
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Agn. |
Sempre con voi starò.
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D. Pas., D. Gir. Carl. Ves. |
Io pure...
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Uber. |
Amici miei,
Grato vi son; vorrei Dirvi... ma son confuso, Spiegarmi oh Dio! non so. |
D. Pas. |
Allegri, viva, bravi...
(Per altro in retroguardia Vuo' stare un altro po') |
Ern. |
Signore, al vostro piede
Osa implorar perdono... |
Uber. |
Che vuoi? Chi sei? (con isdegno)
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Ern. |
Io sono...
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Agn. |
(prendendo subito la figlia, e inginocchiandosi dall'altra parte)
Egli è il mio sposo, il padre
Di questa...
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Uber. |
Oh Dio!
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Agn. |
(prendendo subito la figlia, e inginocchiandosi dall'altra parte)
Vedetela,
Le pargolette braccia Vi stende, e vuole... |
Uber. |
(abbracciando la bambina) Ah figlia,
Basta... non più... sorgete,
Lasciate oh Dio! lasciate, Che respirare io possa... E poi quel, che fe' il Cielo, Io no, non scioglierò. |
Tutti |
La tua virtude il Cielo
Pietoso alfin premiò. |
Agn. |
Grazie, pietoso Cielo,
(Uberto resta assiso sotto il pergolato colla bambinaL'affanno terminò. fra le braccia circondato da Ernesto e da Agnese) |
Tutti |
Dissipate son le nubi
Tornò alfin sereno il giorno E la calma fa ritorno Dopo orribile tempesta Le nostre alme a consolar. |