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Scena Uberto

Uberto. Don Pasquale, Don Girolamo in osservazione alla porta.
  [...]
(Uberto guarda partir Vespina accompagnandola sempre coll'occhio; guarda
poi intorno come estatico; vede il caffè sul tavolino, e macchinalmente là
s'avvia, ne versa una tazza, e sedutosi lo beve dicendo)
Uberto Oh come è buono! Agnese il fè. Gran Dio! (torna pensieroso)
Agnese? La mia figlia? E sarà vero?
Come mai dubitarne? Ella nol disse?
Ella è qui! nel Giardino!... Ma i tormenti,
Le pene che soffersi? Oh qual d'idee
Confusione è mai questa? Agnese, oh Dio!
    (alzandosi)
Agnese non fuggì?
Agnese non morì?
Qui vive? (con trasporto) Ciel pietoso,
Se questo è un sogno, ah! fa che eterno sia,
E finisca con lui la vita mia.

[...] Segue l'aria
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