Uberto |
Quel sepolcro, che racchiude Di mia figlia i resti esangui, Alla fine io troverò. (cercando) |
Agnese |
Ah! la morte d'una figlia Di ragione lo privò. |
Uberto |
Non è ver, morì infelice; Non fuggì. |
Agnese | Ciel...che mai dice? |
Uberto | Fu menzogna. |
Agnese |
Qual sospetto? Ah! che è desso. Padre mio... |
Uberto |
Padre? Chi? no, nol son io: Vanne, figli più non ho. |
Agnese |
(Appena l'ha riconosciuto, si getta a' suoi piedi, ed egli vedendola l'allontana da sé con furore facendola cadere; poi si ritira in fondo sempre cercando per terra. Intanto Agnese restando in ginocchio dice) Ecco de' miei trascorsi La conseguenza ria. Cielo, la vita mia Prenditi; ma a se stesso Deh! rendi il genitor. |
Uberto |
(appressandosi a lei con interesse) Donna, tu piangi? sorgi; Quel pianto m'addolora. |
Agnese |
(alzandosi, e calmandosi a forza) Ebben non piangerò. |
Uberto | Sempre con me starai? |
Agnese | Sempre con voi starò. |
Uberto |
Dopo tant'anni e tanti Che spesi in duolo e in pianti Sento che a quest'aspetto Provo tranquillità. |
Agnese |
Ei per tant'anni e tanti Versò querele e pianti; Ed io crudele origine Fui d'infelicità. |