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Finale Primo
Agnese, Uberto, Don Girolamo, Don Pasquale, il custode, indi coro
(Il custode apre la porta, Agnese entra e si ferma a considerare
la stanza. Gli altri restano dietro il Cancello, e la finestra)
Agnese
Ecco il soggiorno orribile,
Che a un infelice padre
La figlia ahi! troppo barbara
Incauta preparò.
Uberto (si volge, la vede, getta un grido di gioia, e corre a lei)
Ah! è dessa? No, no...
La figlia mia spiro
Fra queste braccia.
(torna a sedere con malinconia)
D. Pasquale
D. Girolamo
Agnese
custode
Chi può frenar le lagrime
A quell'aspetto misero?
Sento che in seno l'anima
Languisce di dolor.
(Agnese rimane indietro, e si pone afflitta a sedere sulla sponda del letto.
Uberto canterella sottovoce il motivo d'una canzonetta. Agnese fa un tratto
marcato di dolore)
D. Pas.
Dottore, lo sentite?
Canta, buon segno è questo:
È ver che è un canto mesto,
Ma solo dalla musica
Il fallo nascerà.
D. Pasquale
D. Girolamo
Agnese
custode
Tacete / Sì, taccio ed osserviamo
Quello che nascerà.
Misero padre, oh dio!
Che pena che mi fa.
Uberto (dopo aver canterellato sottovoce, come qualcuno, che procura di
ricordarsi di qualche aria, comincia con trasporto)

Come la nebbia al vento
Fuggì mia verde età;
Ed appressare io sento
L'istante inesorabile,
Che di mia vita il corso
Presto troncar dovrà.
D. Pas.
Oh che canzone mesta!
Agnese
Ah! la canzone è questa,
Ch'io spesso a lui cantava
In più felice età.
Uberto
Ma quando sarò giunto
A quel terribil punto...
(replica due o tre volte questi due versi, e mostra dell'impazienza per non ricordarsi il seguito. Allora Agnese facendo forza a se stessa canta la canzone, e Uberto a quella voce mostra la più grande compiacenza)
Agnese
Come la nebbia al vento
Fuggì mia verde età
Ed appressare io sento
L'istante inesorabile,
Che di mia vita il corso
Presto troncar dovrà.
Ma quando sarò giunto
A quel terribil punto...
Il figlio...mio diletto
Le moribonde luci
Pietoso chiuderà.
(Uberto nel sentir questi tre ultimi versi s'impazienta.
Agnese se ne accorge, e replica)

Ma quando sarò giunto
A quel terribil punto,
Il figlio...
Uberto (con tutta forza esclama)
  No...no...no...
Agnese mia diletta
Le moribonde luci
Agnese


D. Gir., D. Pas.
custode
Agnese mia diletta
Le moribonde luci (piangendo)
Pietosa chiuderà. (con forza) - [a 5]
A scena così tenera
Chi il pianto frenerà.
Uberto
Dove sei, mia cara Agnese?
(alzandosi con trasporto)
La tua voce al cor mi scese.
Agnese
Padre... (correndo a lui)
Uberto
  Figlia, Agnese. Ah! no...
La figlia mia spirò
Fra queste braccia.
(Uberto alle parole Figlia, Agnese l'abbraccia con trasporto, ma nell'istesso momento si scuote, la fissa, getta un sospiro, e dicendo gli ultimi due versi torna a sedere, mentre Agnese non sentendoli corre da D. Pasquale, e da D. Girolamo gridando)
Agnese
Giusto Cielo, ei mi conobbe;
Deh venite, o cari amici.
(poi gettandosi in ginocchio con entusiasmo)
Ciel pietoso, io ti ringrazio
Tu mi rendi il genitore...
Dal contento manca il co...re...
Mi reg...gete per pietà.
(s'abbandona fra le braccia di D. Girolamo, e del custode)
D. Pas.
Don Girolamo, ella muore.
D. Gir.
Non temete, la natura
Forte parla a lei nel seno,
Ma ben tosto guarirà.
D. Pas.
L'assistete; io vado intanto
A veder se mi conosce...
Caro amico...Uberto...
Uberto (Si alza, lo fissa)        Che!
Cosa cerchi tu da me?
D. Pas. (alquanto spaventato retrocede)
Non lo vedi, son Pasquale.
Uberto
Ah birbante! Ah traditore!
Tu giungesti alfine qua.
(lo prende per un braccio con impeto)
D. Pas.
Non è ver, son uom d'onore...
Ahi! soccorso per pietà.
custode
È tornato il suo furore;
Egli mai non guarirà.
D. Gir.
Presto, Agnese; il genitore
Sol da voi si guarirà.
Agnese (accorrendo)
Padre amato, il mio dolore
Deh! ti calmi per pietà.
(Uberto alla voce d'Agnese lascia D. Pasquale)
D. Pas. (correndo in un canto)
Ah! Il proverbio dice bene,
Che co' pazzi non conviene
Prender tanta libertà.
(Intanto Uberto fissa con tenerezza Agnese la prende
per mano, se la porta al cuore, ed alla fronte)
Uberto
Qui, poi qui...che peso oh Dio!
Voi, chi siete? Ove son io?
Tu? sei pur? Che smania è questa?
Il mio core, la mia testa!
Questi...quello...io son...tu sei...
Ah! che il fin de' giorni miei,
Giusto Cielo, è questo qua.
Agnese
Deh! ti calma, o padre mio.
La tua Agnese ah sì! son io...
Ciel pietoso, a' preghi miei
Deh! ti muovi per pietà.
D. Gir.
Que' sintomi...quelle smanie
Son la crise del suo male.
Qui venite, Don Pasquale...
Genti...presto...non temete...
Questo pianto, lo vedrete,
Che guarire lo farà.
custode
Que' sintomi, quelle smanie
Son la prova del suo male.
Che ne dite, Don Pasquale?
Presto, genti...qui accorrete
L'arrestate, il trattenete,
No, davver non guarirà.
D. Pas.
Que' sintomi, quelle smanie
Fan veder, che qui è il suo male,
Né sì sciocco è Don Pasquale...
Fate pur, lo sostenete,
Che io secondo il buon Catone
Me la batto via di qua.
coro
Que' sintomi, quelle smanie
Son la prova del suo male.
Che ne dite, Don Pasquale?
Presto, genti...qui accorrete
L'arrestate, il trattenete,
No, davver non guarirà.
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